Dedichiamo il post di fine anno a Rosaria Parisi, sessantenne di Giarre (CT), madre di tre figli, uccisa in strada dall’ex marito appena tre giorni fa, tra Natale e Capodanno. Un’altra donna cui è stato impedito, con la violenza estrema, di portare avanti i propri progetti di vita, i propri sogni. L’ennesima tragedia che nella nostra bella Italia si ripete con assordante continuità. Dal 2000 ad oggi più di tremila donne uccise, ben 110 nel corso del 2018. Oltre un terzo delle donne uccise dal partner ha subito nel passato ripetuti maltrattamenti, e l’omicidio rappresenta l’atto finale di pesanti violenze fisiche e psicologiche: il 35% dei casi noti nel 2015, il 37% nel 2016 e il 39% nel 2017. Purtroppo la violenza psicologica, specie in famiglia, rappresenta un fenomeno molto diffuso, che troppo spesso viene ignorato, se non addirittura giustificato, da una cultura che ancora oggi concepisce la relazione affettiva come una sorta di possesso da parte dell’uomo, marito, amante, convivente. Senza retorica, gli psicologi italiani combattono questi assurdi pregiudizi, impegnandosi in tutte le attività di sostegno alle vittime e ai loro familiari, di prevenzione dei conflitti di coppia, di promozione della cultura del rispetto della dignità di ogni persona. Fermiamo i femminicidi nel 2019.