“L’inchiesta giornalistica di Luca Bertazzoni pubblicata da Repubblica.it mostra quanto siano fondate le nostre preoccupazioni e le azioni politiche e legali intraprese ed in corso.
Tutto ciò è tanto più vero dopo l’approvazione della legge 3/2018 che ha riconosciuto che la professione psicologica si occupa di “tutela della salute” come il medico o l’infermiere, e che l’esercizio abusivo deve essere perseguito con severità.
Non si tratta di una battaglia corporativa ma di tutela della salute psicologica dei cittadini e della realtà di una professione qualificata ed impegnata ad attuare l’art.32 della Costituzione.
Il CNOP ritiene gravi e respinge con fermezza le gratuite affermazioni di Assocounseling, che anziché preoccuparsi di ciò che emerge dall’inchiesta, attacca in modo scomposto per difendersi. Si vorrebbero mettere figure non riconosciute e dalle attività non definite sullo stesso piano di una professione ampiamente normata e vigilata”. Così in una nota il presidente del Consiglio Nazionale dell’ Ordine degli Psicologi (CNOP), Fulvio Giardina.
“La legge 4/2013 (professioni non riconosciute) è nata sotto una spinta alla liberalizzazione e creazione di nuovi spazi professionali. Queste nuove professioni, tuttavia, come in modo ovvio dice la stessa legge non devono occupare spazi di professioni già esistenti. Nel caso del counseling, si tratta di una tecnica nata in ambito psicologico per affrontare tematiche di tipo psicologico.
L’idea di dividere il “disagio psicologico” in lieve e in più serio per creare uno spazio ad una nuova figura accanto allo Psicologo è stato contestato dal CNOP in Tribunale, che ci ha dato ragione.
Lo abbiamo contestato come CNOP anche in sede UNI, l’organismo chiamato a definire i profili delle nuovi professioni della legge 4/13 e questo ha portato alla chiusura del tavolo per il “Counselor relazionale”. Abbiamo contribuito anche ad una “consensus conference”, invitando anche le associazioni dei counselor perché vogliamo chiarezza: assocounseling ci deve dire cosa fanno i counselor, che non sia sovrapponibile a ciò che fa uno Psicologo o Psicoterapeuta”.
Il CNOP auspica che le situazioni di possibile abuso della professione psicologica che si ravvisano nel video inchiesta siano segnalate alle autorità competenti.