LE SOCIETÀ SCIENTIFICHE DI PSICOLOGIA: LA LEGGE DI BILANCIO DIA RISPOSTE AI DANNI PSICOLOGICI DELLA PANDEMIA

14 dicembre 2021 – Siamo ormai a due anni dall’inizio della pandemia e sempre di più registriamo l’aumento di problemi psicologici nella popolazione. Si può parlare ormai di “Covid distress” per indicare una condizione di malessere psicologico importante che riguarda oltre un quarto della popolazione, che ha ricadute significative sulla vita quotidiana, sullo studio e il lavoro, sulle relazioni e sulla salute. Una situazione di sofferenza che, in assenza di risposte, è in gran parte destinata ad aggravarsi.

La pandemia ha triplicato il disagio psicologico nella popolazione, soprattutto tra i più giovani, ed ha messo a nudo l’assenza nel paese di una rete psicologica di primo livello per la prevenzione, promozione, ascolto e sostegno e la carenza dei servizi di secondo livello di salute mentale.

Tale situazione è testimoniata anche dall’aumento imponente della richiesta (39% in più) di aiuto psicologico, che tuttavia taglia fuori una quota significativa di persone che non possono accedere nel privato per mancanza di risorse economiche. Una persona su tre ha dovuto rinunciare per ragioni economiche, pur avendo bisogno di aiuto e non trovando adeguata risposta nelle strutture pubbliche.

Il danno psicologico della pandemia ha raggiunto proporzioni tali che richiede una strategia di risposta articolata e su più livelli e su una tempistica realistica. Come si è fatto con le azioni di contrasto al Covid, di fronte ad un problema diffuso non ci si è affidati solo all’aumento dei posti letto in ospedale ma si è messa un campo una strategia articolata di prevenzione , contenimento e promozione di comportamenti e atteggiamenti protettivi. 

Così la psicopandemia richiede anche una nuova cultura della promozione del benessere psicologico come requisito fondamentale per la qualità della vita individuale,  sociale e per la salute, l’adozione di misure e programmi idonei a sostenere tale obiettivo, facendo perno sulla scuola come luogo per lo sviluppo umano, su servizi sociali come strumenti di un welfare inclusivo, su un sistema sanitario capace di guardare alle persone come unità psicobiologiche.

Il Governo ha fornito prime risposte innovative e tempestive con l’esperienza del Numero Verde per il sostegno psicologico del Ministero della Salute, che ha visto la collaborazione solidale di numerose società scientifiche e ha costituito una esperienza importante. Il prolungarsi della pandemia e il continuo aumento del disagio ha portato poi alla misura del “bonus” per consentire l’accesso a forme di aiuto psicologico immediato a quelle ampie fasce della popolazione che sono in condizioni di disagio economico oltre che psicologico. Oggi è fondamentale dare maggiore spessore a questa misura, come giustamente chiedono molti parlamentari di tutti gli schieramenti, che è l’unico modo per dare una risposta immediata e non continuare a penalizzare chi non può accedere con risorse proprie.

Accanto alle misure di urgenza – che servono per tamponare, non certo per rispondere esaustivamente ai bisogni di salute evidenziati – vanno messe in campo azioni strutturali per dotare il paese di una rete di prevenzione e promozione psicologica pubblica e per potenziare i servizi di cura, sia di tipo psicologico che psichiatrico. Azioni da adottare nell’ambito della revisione del SSN a cui si sta lavorando, tenendo presente l’articolazione, la varietà e le specificità delle problematiche psicologiche rispetto a quelle più strettamente psichiatriche.

Occorre sottolineare l’importanza di adottare strategie anche di tipo collettivo e comunitario per azioni diffuse di prevenzione, promozione, ascolto e sostegno psicologico  e rendere disponibili gli interventi psicoterapici in tutte le situazioni ove le cure psicologiche risultano più appropriate e vantaggiose. Se si vogliono attuare provvedimenti basati sulle evidenze scientifiche di efficacia e di costo-benefici non si può continuare a considerare le cure psicologiche un lusso per pochi, perché ciò risulta assolutamente non giustificato, antiscientifico, e quindi il portato di una visione pregiudiziale e penalizzante per i cittadini e la comunità.

I cittadini italiani, minorenni e adulti, già in base ai Livelli Essenziali di Assistenza vigenti, avrebbero diritto al sostegno psicologico e alla psicoterapia ad accesso diretto nei servizi del SSN, e tale diritto va garantito nelle forme possibili da subito, sia mediante l’immediatezza di un bonus adeguato che mediante le misure strutturali sopra richiamate.

Come società scientifiche ci aspettiamo che la politica, il Governo, il Parlamento, le Regioni, anche in questo campo vogliano dare ascolto alle evidenze di ricerca, e risposta ai bisogni dei cittadini.

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A.I.A.M.C. – Associazione Italiana di Analisi e Modificazione del Comportamento e Terapia Comportamentale e Cognitiva

AIP – Associazione Italiana di Psicologia

AIPA – Associazione Italiana Psicologia Psicoanalitica

AIPP – Associazione Italiana Intervento Precoce nella Salute Mentale

C.I.S.M.A.I. – Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e Abuso all’Infanzia

EMDR Italia

FORM – AUPI

GIRN – Gruppo Interprofessionale di Riabilitazione In Neuropsicologia

SIEFPP – Soci Italiani European Federation for Psychoanalytic Psychotherapy

SIPO – Società Italiana di Psico-Oncologia

S.I.P.S.O.T. – Società Italiana di Psicologia dei Servizi Ospedalieri e Territoriali

SINP – Società Italiana di Neuropsicologia

SIPSIOL – Società Italiana di Psicologia On Line

SITCC – Società Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva

SITD – Società Italiana Tossicodipendenze

SPAN – Società degli Psicologi Area Neuropsicologica

SPR ITALIA