Il sistema di assistenza sanitaria in Belgio

Sunto del documento di lavoro a cura della Direzione Generale degli Studi del Parlamento Europeo

In Belgio l’assistenza sanitaria è una combinazione di assicurazione nazionale contro la malattia e di libera professione medica (médicine libéral).

L’assicurazione sanitaria obbligatoria copre l’intera popolazione contro grandi rischi (pazienti ricoverati e servizi tecnici) e l’85% della popolazione contro grandi e piccoli rischi (e comprende pertanto anche i servizi a pazienti non ricoverati, medicinali, cure odontoiatriche etc.). La gestione è divisa tra una cassa malattia pubblica e cinque associazioni mutualistiche.

La maggioranza dei medici professionisti lavora autonomamente. Le strutture ospedaliere sono tanto pubbliche che private. Il medico può essere scelto liberamente. Per la maggioranza delle prestazioni ambulatoriali i pazienti pagano una parcella ottenendo, però, un parziale rimborso dalle mutue. I costi ospedalieri vengono generalmente pagati agli ospedali direttamente dalle mutue. L’assicurazione di tipo privato rappresenta ancora una parte relativamente modesta dell’intero settore, ma è in continua crescita.

Popolazione

Il Belgio contava in tutto 9, 84 milioni di abitanti (censimento 1991), di cui 24, 6% aveva meno di 20 anni ed il 14, 9% aveva almeno 65 anni. Gli ultrasettantacinquenni rappresentavano rappresentavano una percentuale un po’ superiore alla media, 6, 6%.

Tutti gli indicatori della situazione sanitaria sono prossimi a valori medi della Comunità.

Nell’ultimo ventennio si è constatato un notevole aumento della mortalità dovuta a tumori di ogni tipo, ed al contrario, invece, un calo significativo delle morti dovute a malattie cardiovascolari.

Finanziamento

Gli importi pagati agli operatori sanitari provengono per il 36% da contributi assicurativi, per il 39% dall’imposizione fiscale generale e per il 12% da pagamenti di cassa, mentre 10% corrisponde ad un disavanzo della previdenza sociale e ad altri versamenti previdenziali.

Due sono le principali fonti di finanziamento dell’assicurazione sanitaria obbligatoria: i contributi di previdenza sociale ed i sussidi dello Stato. I contributi versati alla previdenza sociale corrispondono al 6, 35% dello stipendio lordo (2, 55% a carico del lavoratore e 3, 8% a carico del datore di lavoro).

Le casse mutua ricevono finanziamenti tramite un ente che esercita pure funzioni di controllo.

Ospedali

I pazienti, ricoverati ed esterni, vengono curati o in cliniche private non a scopo di lucro o in strutture pubbliche. Ai fini assicurativi, i due tipi di ospedali sono equiparati. Della capacità di ricovero totale, 68% dei letti si trova negli ospedali generici, 24% negli ospedali psichiatrici e 8% nei cronicari. I pazienti devono contribuire al pagamento dello specialista e della componente diagnostica dell’assistenza ricevuta, più una diaria per le cure infermieristiche ed il ricovero, il tutto secondo un tariffario fisso. Se il paziente alloggia in una stanza privata o semi-privata deve un ulteriore sovrapprezzo.

La maggioranza degli specialisti ambulatoriali hanno anche degli incarichi ospedalieri. Normalmente controllano le ammissioni all’ospedale. Esiste un personale medico ospedaliero a tempo pieno.

Le casse mutua finanziano il grosso dei costi operativi degli ospedali. Per ridurre la durata dei ricoveri ed il numero dei letti, ogni anno il governo fissa in anticipo un preventivo di spesa ed un massimo di giorni di ricovero. Tuttavia, le casse mutua per ogni giorno di degenza dei loro associati pagano agli ospedali la tariffa giornaliera stabilita.

Medicina di base

Sia i medici sia gli specialisti sono dei liberi professionisti la cui prestazione viene retribuita con un onorario conforme ad un tariffario concordato dai rappresentati dei medici e delle mutue.

I medici generici lavorano in genere in presidi individuali, spesso presso il proprio domicilio, mentre gli specialisti lavorano in reparti ospedalieri riservati ai pazienti non degenti. Per una consultazione di base i pazienti possono rivolgersi tanto ad un medico generico quanto ad uno specialista.

Per la maggioranza delle consultazioni mediche il paziente paga una quota partecipativa pari al 25%, mentre le medicine vengono rimborsate in percentuali diverse a seconda delle categorie del farmaco. Le categorie sono 5 e dipendono dall’effetto del farmaco; esse vengono regolarmente aggiornate in linea con i progressi della scienza medica.

Personale medico

I medici attivi in Belgio rappresentano una delle massime densità di servizio in Europa. Il rapporto tra numero dei medici e popolazione è andato crescendo negli ultimi trent’anni, ed ora si constata un certo esubero.

Personale infermieristico

Anche la disponibilità di infermieri è ad un livello piuttosto elevato rispetto agli altri Stati CE.

Gli infermieri d’ospedale sono stipendiati e la loro retribuzione è regolata da un contratto nazionale, mentre negli ambulatori il personale suddetto viene pagato a prestazione secondo un tariffario concordato fra rappresentanti della categoria e le casse mutua. Però dall’aprile 1991, gli infermieri sono retribuiti a giornata e la tariffa varia in funzione del grado di dipendenza dei loro pazienti.

Amministrazione

Sia il nel settore pubblico che in quello privato, in Belgio, prevale la tendenza a favore della libera impresa. Inoltre, la responsabilità dell’assistenza sanitaria è ormai quasi del tutto delegata a livello regionale (Fiandre, Vallonia, Bruxelles). Invece, permangono a livello nazionale la responsabilità per l’assicurazione contro la malattia, i costi ospedalieri, i farmaci, la pratica medica e le vaccinazioni.

Ogni ospedale risponde di una propria gestione ed amministrazione finanziaria, con un consiglio di amministrazione ed un amministratore delegato o altro alto funzionario. Per quanto concerne i medici clinici sono rappresentati nei comitati consultivi ma non detengono formali poteri di gestione, sebbene siano stati invitati a contribuire maggiormente alle decisioni gestionali.