Care Colleghe e Cari Colleghi,
anche quest’anno mi rivolgo a Voi per un sintetico bilancio e per fare a tutte e tutti Voi e ai vostri cari i miei più sinceri auguri per il Nuovo Anno, a nome mio, dell’Esecutivo nazionale – Laura Parolin, Angela Quaquero e Roberto Calvani – e di tutto il Consiglio Nazionale.
In queste righe non ripeterò, per evidenti motivi, le tante notizie già comunicate nelle diverse newsletter inviate nel corso del 2021 e sulle ultime due in questi giorni sulla formazione ecm e sulle vaccinazioni.
Una emergenza che perdura
Tra poche settimane saranno due anni di pandemia, e la fine del tunnel sembra ancora indefinita. Al momento è ancora difficile fare un bilancio, soprattutto di come questa vicenda cambierà la nostra società. Quello che è certo è che il malessere psicologico, i problemi e i disturbi legati alla psiche sono aumentati in modo drammatico in tutte le fasce d’età e soprattutto tra i più giovani. Il CNOP ha utilizzato i dati epidemiologici e ne ha prodotti di propri (vedi “stressometro”) per una costante azione informativa e per segnalare la necessità di dare risposte, sia emergenziali che strutturali. È evidente che la politica è abituata a “pesare” in modo diverso i temi economici e di salute fisica da quelli di salute psicologica. Tuttavia la nostra voce ha messo sotto gli occhi del Paese il concetto di “psicopandemia” e l’importanza di pensare al “disagio psicologico” oltre che ai disturbi psichici più gravi. Il valore di prevenire, promuovere risorse, intercettare precocemente e dare ascolto e sostegno prima ancora di curare, sapendo che il disagio trascurato genera problemi più gravi e costi finanziari oltre che umani e sociali.
Sappiamo quanto i problemi psichici trascurati impattano sulle diverse dimensioni della vita e gli effetti a lungo termine che hanno. La miopia di voler considerare la psicoterapia un lusso per pochi anziché una cura di prima scelta per molti. È inoltre evidente che una pandemia che dura da due anni richiede cambiamenti e riorganizzazioni nel mondo del lavoro e nella conciliazione vita/lavoro ai quali la Psicologia deve e può dare significativi contributi.
La professione sempre più al centro
Il CNOP, anche tramite la Consulta delle Società Scientifiche, ha avanzato analisi e proposte puntuali in tutti i campi dove la professione può agire utilmente. Vi è stata una continua azione di sensibilizzazione delle forze politiche, del Parlamento, dei Ministeri e delle altre Agenzie governative, ma anche del mondo dell’impresa, delle organizzazioni. Sarebbe veramente lungo fare un elenco non solo dei documenti elaborati e proposti ma anche delle azioni attive per ottenere attenzione e creare autorevolezza. Una azione spesso non visibile ma necessaria: occorre seminare molto per raccogliere qualcosa di significativo.
Questa azione complessiva ha contribuito a dare visibilità e credibilità alla professione sui media. Spazi impensabili in passato, frutto anche delle collaborazioni CNOP-RAI e con diverse testate. Se si dovesse “pesare” il valore economico di questo spazio mediatico si dovrebbe parlare di decine di milioni di euro, Ma ciò che più conta è il valore di corretta informazione sulla lettura dei problemi e sulle potenzialità di risposta della professione.
Un bilancio dal punto di vista della professione
Sempre di più emerge il valore sociale della nostra professione: non più legata alla sola immagine della terapia ma al ruolo che può avere – a livello individuale o familiare come organizzativo e comunitario – per promuovere benessere, realizzazione, sviluppo, creazione di equilibri e relazioni funzionali e positive, in sintesi per aiutare a vivere meglio e creare ambienti più umani.
Lo spazio della professione si è ampliato senza banalizzarsi o perdere di spessore, e così dobbiamo continuare. Un dato confermato dalle indagini promosse dal CNOP, che vedono una crescente fiducia dei cittadini nella professione, che viene vista come essenziale nella sanità, nella scuola, nei servizi del sociale, nel mondo del lavoro e nello sport. Il ricorso alla professione nel privato è aumentato del 39% nell’ultimo anno con un aumento dei redditi degli Psicologi iscritti alla Cassa di 11,4 milioni di euro nel 2020 rispetto al 2019.
Nonostante i diversi provvedimenti normativi che hanno ampliato gli spazi della professione in diversi contesti (Sanità, Scuola, Sociale), ancora non c’è un quadro normativo adeguato per una rete psicologica pubblica e per la valorizzazione del rapporto tra pubblico e privato: obiettivi ai quali il CNOP sta intensamente lavorando. A volte rallentati dalla visione diffusa nella politica di mantenere equilibri negli “spazi” concessi alle professioni, a scapito dei bisogni reali dei cittadini o dal peso di altre professioni che temono un eccessivo aumento dei nostri spazi.
Tuttavia il 2021 è stato un anno con diversi provvedimenti che abbiamo ottenuto per la professione, oggetto di specifiche news. Sotto riportiamo le ultime e importanti novità della finanziaria 2022.
Un bilancio dal punto di vista dei cittadini
Il CNOP ha sempre ricordato ai suoi interlocutori che agisce non solo in rappresentanza degli interessi della professione ma anche volendo dare voce ai bisogni della popolazione. In un Paese dove spesso è chi grida di più o ha la voce più forte ad avere attenzione il malessere psicologico è un grido silenzioso che deve trovare rappresentanza.
Purtroppo, se il bilancio per la professione è contrassegnato da molti dati positivi, lo stesso non possiamo dire dal lato dei cittadini. Le battaglie del CNOP hanno portato a leggi importanti per i cittadini: si pensi ai Livelli Essenziali di Assistenza del 2017, che garantiscono l’assistenza psicologica alla popolazione; alle leggi 126 e 176 del 2020 e alla 106 del 2021 che varano misure per assicurare il benessere psicologico. Purtroppo l’Italia è un Paese dove tra il dire e il fare ci sono spazi ampi e tempi lunghi. Però avere delle leggi è cosa ben diversa dal non averle: è un punto di partenza e di forza fondamentale. Ecco perché il CNOP sta lavorando per l’approvazione della legge sullo Psicologo di base che siamo riusciti a far presentare in Parlamento nel 2020 e per dare seguito alle diverse normative nei nuovi assetti che usciranno dalla pandemia.
È venuto il tempo che sia riconosciuta l’importanza della dimensione psicologica per la vita e la salute delle persone e per il clima e lo sviluppo sociale. Non siamo burattini guidati dalla biologia o dall’ambiente, siamo persone perché abbiamo una psiche che ci rende soggetti e ci mette in relazione. Aiutare e promuovere la psiche vuol dire dare a tutti e a ciascuno la possibilità di esprimersi e realizzarsi come esseri umani, di costruire relazioni positive, di essere parte attiva della Comunità.
Una Comunità professionale che sa guardare al futuro
Uno dei fondamenti della Psicologia è sul valore della consapevolezza, della chiarezza e onestà delle analisi, sulla capacità di accettare limiti e problemi ma anche sul provare ad affrontarli e, quando possibile, risolverli. Comprendiamo le paure ma siamo agenti del cambiamento.
Per questo è importante capire ed analizzare il percorso fatto, i successi che abbiamo conseguito e le criticità che dobbiamo affrontare. Non si ottengono onori senza oneri. Abbiamo sempre più riconosciuto il nostro ruolo per la salute delle persone, dei contesti e delle organizzazioni ma dobbiamo sviluppare lo spirito di colleganza e di collaborazione, sentirci di più “Comunità”, evitare la scorciatoia di costruire identità e spazi basati sulla contrapposizione o sulla esasperazione strumentale delle differenze. Non credo faccia crescere la professione chi vede nemici ovunque o tratta i colleghi come tali.
I temi ai quali mettere mano per dare maggiore forza, coerenza e credibilità alla professione sono diversi. Accenno solo a quello della formazione: occorre capire che lo sviluppo della professione, al quale lavoriamo, passa ineluttabilmente attraverso un nuovo assetto della formazione, sia quella dei corsi di laurea che di specializzazione. La legge sulle lauree abilitanti deve essere l’occasione per rendere più professionalizzanti i corsi di laurea, per avere un criterio omogeneo sul ruolo del triennio di base, del biennio magistrale, dei corsi post laurea, delle specializzazioni. Occorre stabilire il giusto mix tra materie “identitarie” comuni per tutti e diversificazioni necessarie, avvicinare sempre più percorsi formativi, progressi scientifici, bisogni sociali e mercato del lavoro, programmare gli accessi per stabilire il giusto equilibrio tra studio e possibilità lavorative dignitose.
La nostra crescita come professione passa attraverso la capacità di leggere i contesti con chiarezza ed onestà, mostrare capacità di mettere ordine in casa nostra oltre che rivendicare maggiori spazi e cercare le responsabilità fuori di noi.
Le ultime novità: la legge di bilancio 2022
La legge di bilancio dello Stato – approvata dal Senato alla vigilia di Natale e ora all’esame della Camera (ma non si prevedono modifiche) per l’approvazione entro il 31 dicembre – è uno spaccato significativo di quanto seminato dal CNOP.
Vengono confermate molte cifre stanziate nel corso del 2021 (8 milioni per le assunzioni nei servizi infanzia e adolescenza, 20 milioni per il reclutamento di Psicologi nel SSN, 10 milioni per il cd “bonus psicologico”) e previste anche per il 2022 (38 milioni), ai quali si aggiungono un fondo di 20 milioni specifico per la psicologia scolastica (che sinora era ricompresa nel fondo di 350 milioni stanziato dalla legge 106/21) e 3 milioni per il trattamento psicologico per uomini maltrattanti e condannati per reati sessuali. Tra i fondi stanziati per il 2021 e quelli che entrano nel bilancio 2022 abbiamo 83 milioni di euro destinati specificamente alla professione e alla Psicologia e 18 milioni che riguardano da vicino la professione e la psicologia (assunzioni servizi infanzia, cyberbullismo). Ci sono poi diversi aspetti che riguardano non specificamente ma anche gli Psicologi, come per le nuove assunzioni per i servizi sanitari del territorio un incremento di 2 miliardi e 175 milioni nel periodo 2022/26 ed un incremento di 12 miliardi nel triennio per il SSN, al di là dei fondi del PNRR.
Le proposte CNOP erano certamente maggiori, a cominciare dall’incremento del “bonus” sino a 50 milioni e un fondo più cospicuo per la psicologia scolastica. Ma, al di là degli 83 milioni destinati specificamente alla professione, una somma comunque di straordinaria importanza e mai avuta prima da una singola professione in una tornata, che supera i cento milioni se consideriamo le altre voci, è la prima volta che la Psicologia entra come voce specifica nel bilancio dello Stato. Una conquista fondamentale perché crea delle voci di bilancio che possono valere per il futuro e testimonia la considerazione alla quale è arrivata la professione.
Ora il CNOP vigilerà per la migliore attuazione degli stanziamenti nazionali, ma la palla passa ai Consigli territoriali dell’Ordine perché siano utilizzati prontamente e per intero gli stanziamenti che vengono erogati alle Regioni (come si vede in tabella, ai quali si aggiungono i 20 milioni per la psicologia scolastica).
Per maggiore chiarezza vedi le tabelle
Gli impegni per il 2022: fare la differenza
Ovviamente l’impegno del CNOP proseguirà, con il vostro sostegno, incoraggiamento ed aiuto, sui tanti fronti aperti, con determinazione e concretezza. Sugli obiettivi definiti nel Programma CNOP 2020-23 e su quelli che si aggiungono strada facendo.
L’elenco è lungo e ve lo risparmio. Lo vedremo insieme man mano che potremo condividere le notizie, le difficoltà e, spero vivamente, i successi.
Voglio solo fare un cenno alla novità del fondo di 20 milioni per l’accesso agli interventi psicologici “delle fasce più deboli della popolazione” (cd “bonus”), che sarà regolato con Decreto del Ministero della salute d’intesa con quello dell’Economia. Sarà fondamentale cogliere questa opportunità per erogare interventi basati sulle evidenze e per valutare gli esiti delle attività svolte, come importante investimento per promuovere l’efficacia e il valore del lavoro psicologico.
Se dovessi sintetizzare gli obiettivi a cui puntare in uno solo, direi che dobbiamo mostrare che la presenza e gli interventi della professione, in tutti i contesti e le situazioni, sono in grado di fare la differenza. A questo aggiungo che spetta soprattutto a noi promuovere un pensiero nuovo che deve emergere dalle macerie della pandemia: in grado di guardare alla persona come una fondamentale realtà psicologica, il cui sviluppo è fondamentale per costruire una società più umana e più rispettosa dei suoi membri, degli esseri viventi e dell’ambiente che ci ospita.
Diventa difficile affrontare le “transizioni” che ci aspettano, tecnologica, economica e ambientale, senza una valutazione delle implicazioni psicologiche e lo sviluppo di nuove consapevolezze. In questo ambito è fondamentale il contributo che il mondo femminile può dare e questo richiede una cultura ed una organizzazione sociale che superi definitivamente ogni discriminazione di genere.
La Psiche al centro della vita
Con questi pensieri vi saluto e vi faccio i più sinceri auguri per il 2022. Mi permetto di offrirvi come piccolo dono personale una copia in pdf del mio ultimo lavoro “La Psiche al centro della vita” che uscirà nei prossimi giorni. Auguri per un anno pieno di soddisfazioni! Con la speranza di superare finalmente e al meglio la pandemia….
David Lazzari
Presidente Nazionale