La campagna #occhiononvede♥️duole e il premio letterario “Le parole per raccontarla”
In occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, il Comitato Pari Opportunità del Cnop presenta la campagna #occhiononvede♥duole e il premio letterario “Le parole per raccontarla”, riservato alle iscritte e agli iscritti all’Albo, per racconti originali e inediti sul tema della violenza maschile contro le donne. Scarica il Bando!
“Il femminicidio non nasce dal nulla: è alimentato da fiumi, talvolta sotterranei, ma molto più spesso evidenti e tollerati”. Come psicologhe e psicologi “dobbiamo contribuire a far riconoscere i segnali, anche quando sono poco evidenti”.
Riconoscere che c’è violenza è doloroso.
Vederla spesso è difficile. Difficile perché fa male. Difficile perché all’interno di relazioni intime. Difficile perché a volte subdola, invisibile”, spiega lo Cnop in una nota che lancia le iniziative. Violenza non sono infatti solo gli schiaffi, i segni e i lividi, ricordano gli psicologi, “ma forme diverse di violenza, psicologica e morale.
Il femminicidio non nasce dal nulla: è alimentato da fiumi, talvolta sotterranei, ma molto più spesso evidenti e tollerati, che narrano la violenza domestica, economica, psicologica, assistita come normale manifestazione di amore”.
“Come psicologhe e psicologi – prosegue il Cnop – dobbiamocontribuire a far riconoscere i segnali, anche quando sono poco evidenti: è un’operazione difficile perché impatta su una cultura che questa violenza la usa da sempre e la trova ‘normale’”.
Ecco, dunque, perché gli occhiali sono stati scelti come simbolo della campagna.
“Una volta per tutte abbiamo bisogno di nuovi occhiali che ci consentano di riconoscere la violenza degli uomini sulle donne e di farla vedere: è un nostro compito di professioniste e professionisti “ampliare” di default la comune percezione e rovesciare la narrazione negazionista di chi riduce la violenza ad un conflitto fra pari poteri.
E lavoriamo senza stancarci affinché il NO ad una relazione sia percepito come un diritto, anche se doloroso, da accettare.
Tutte le donne devono poter guardare al futuro senza più paura”.