Una laurea “forte” per una professione “forte”
In base ad una chiara indicazione europea il Governo italiano si è mosso per rendere abilitanti le lauree che sino ad oggi richiedevano un successivo e separato esame di stato per l’iscrizione ad un Ordine professionale. Il DDL governativo include la Psicologia e prevede una fondamentale ed importante revisione del percorso di studio per rendere possibile questo obiettivo: la laurea triennale e magistrale dovranno modificarsi per consentire significative esperienze professionalizzanti.
In sostanza si prevede un nuovo allineamento tra teoria e pratica, con tirocini in contesti significativi, coerenti con gli studi e inseriti strutturalmente nel percorso universitario. Questo dovrà inevitabilmente comportare una revisione della numerosità delle classi di studio (oggi assurdamente uguale a lauree come storia o filosofia per avvicinarla alle lauree professionalizzanti come quelle tecniche o sanitarie) e una significativa collaborazione tra Università e Ordine per la migliore organizzazione dei nuovi tirocini professionali.
L’esame di stato con le nuove norme sarà contestuale con l’esame finale del corso di laurea (“una prova pratica valutativa delle competenze professionali acquisite con il tirocinio interno ai corsi di studio”) e la commissione sarà integrata a questo fine con i rappresentanti dell’Ordine. In attesa che le modifiche agli ordinamenti siano attuate, nel periodo intermedio la proposta prevede (art.7) che l’esame di stato per psicologi venga svolto con modalità transitorie (“prova orale su questioni teorico-pratiche relative all’attività svolta durante il tirocinio professionale nonché su aspetti di legislazione e deontologia”).
Il CNOP ha presentato al Parlamento una serie di punti concordato con le rappresentanze del mondo universitario (CPA e AIP) e ha chiesto ed ottenuto l’istituzione di un Tavolo di lavoro per la Psicologia al Ministero dell’Università allo scopo di accompagnare ed ottimizzare questa importante riforma.
Dopo l’approvazione del DDL alla Camera (23 giugno) la proposta è ora all’esame del Senato e si prevede la definitiva approvazione entro i prossimi mesi. Il CNOP seguirà l’iter della norma, anche ai fini di ulteriori miglioramenti, e informerà gli Iscritti sulla evoluzione dei lavori parlamentari.
“Con questa legge si apre una importante prospettiva per la professione psicologica che dovremo fare del tutto per cogliere sino in fondo: allineare il corso di studi con le esigenze e le prospettive dei campi applicativi in espansione, rendere i corsi realmente professionalizzanti e più omogenei dal punto di vista della qualità teorico-pratica. Università, ricerca, professione e mondo del lavoro devono avvicinarsi nell’interesse di tutti.” ha sottolineato il presidente CNOP Lazzari commentando l’approvazione della proposta alla Camera.
Leggi il testo approvato dalla Camera
Salute mentale o psichiatria? La posizione del CNOP alla Conferenza nazionale
Si è svolta il 25 e 26 giugno la Conferenza nazionale sulla Salute Mentale a 20 anni di distanza dalla precedente. Il presidente CNOP Lazzari e la rappresentante del CNOP al Tavolo sulla Salute Mentale Daniela Rebecchi hanno manifestato una serie di considerazioni critiche nei loro interventi, così riassumibili:
- Si parla di “salute mentale” ma in realtà tutto l’impianto dei documenti è scritto nella logica di due discipline: Psichiatria e Neuropsichiatria Infantile.
- Da un lato si pretende di allargare il campo della “salute mentale” a tutte le forme di disagio, anche le più lievi, e dall’altro si porta avanti una impostazione che esclude la Psicologia (e la psicoterapia) da ogni ruolo nella lettura dei problemi, nella valutazione delle situazioni e nella impostazione dei percorsi di cura e degli interventi.
- L’introduzione di concetti di “comunità” e l’apertura al sociale non possono bastare a nascondere una visione che relega gli interventi psicologici a mera tecnicalità, come se lo psicologo e lo psicoterapeuta fossero un semplice equivalente del farmaco e non invece un’area scientifica e professionale distinta dalla psichiatria e dalla NPIA e con pari dignità, con una visione della “persona” e delle forme di disagio che questa manifesta, anche al di là della patologia.
- La revisione dei servizi di salute mentale per minori e adulti deve partire dalla necessità di una corretta applicazione delle normative (LEA in primis) e da una organizzazione che consenta la multisciplinarietà degli approcci e una multiprofessionalità delle equipe basata sulla pari dignità.
Il fatto di aver subito questa situazione sino ad oggi non significa che siamo d’accordo a continuare così, non è solo un problema di una singola professione ma l’esigenza di fare oggi un ulteriore passo in avanti dopo la spinta di Basaglia verso il pieno riconoscimento della dimensione psicologica della salute mentale, accanto alle dimensioni biologica e sociale.
Lavori in Parlamento: approvata all’unanimità anche la mozione di minoranza (Bellucci) sulla salute mentale e benessere psicologico
Oltre alla mozione presentata dalla maggioranza e sottoscritta dai gruppi parlamentari che sostengono il Governo, della quale abbiamo dato notizia nella precedente newsletter, la Camera dei Deputati ha approvato anche la mozione, sulle stesse tematiche, presentata dall’on. Maria Teresa Bellucci come minoranza. Vi è stata quindi la più ampia convergenza parlamentare su queste tematiche, che può far sperare in un accoglimento di queste proposte da parte del Governo.
Censimento attività professionali nel contesto sociale
Il CNOP – nell’ambito delle attività di sviluppo professionale portate avanti dal GdL Sociale-Welfare – intende acquisire informazioni specifiche circa le attività svolte dallo psicologo negli Enti Locali e nel Territorio attraverso un questionario rivolto a tutti gli iscritti. I risultati saranno funzionali ad orientare l’attività nazionale e le proposte per una maggiore presenza della professione in questi settori.
Aiuta la ricerca per migliorare la professione
L’Università degli studi di Torino promuove uno studio sulle pratiche di assessment psicologico in Italia per mettere in luce le tipologie di test utilizzati, le diverse aree di intervento e l’eventuale esperienza di assessment maturata in ambito forense all’interno della nostra comunità professionale.
La tua partecipazione ci permetterà di mettere a fuoco gli strumenti più efficaci e le buone prassi del lavoro di valutazione psicologica.