18 febbraio 2020 – Una posizione unitaria degli Ordini delle professioni della salute sui corsi di laurea telematici. I corsi che preparano i professionisti ai quali i cittadini affidano la tutela della propria salute non possono essere svolti in modalità esclusivamente o prevalentemente telematica. “Una posizione comune chiara, che sottolinea l’unità di vedute e di intenti di tutti gli Ordini su questo tema” ha sottolineato il presidente Lazzari. “Ci aspettiamo che il Ministero e il Parlamento ne tengano conto. Per gli Psicologi un passo importante nel percorso necessario e urgente di adeguamento e valorizzazione dei corsi di laurea al riconoscimento di professione per la salute fatto dalla legge 3/18”.
Documento unitario delle Federazioni/Consigli nazionali degli Ordini delle Professioni Sanitarie e Sociosanitarie, su lauree telematiche:
“Le Federazioni/Consigli nazionali degli Ordini delle Professioni Sanitarie e Sociosanitarie ritengono che si debba fare chiarezza in materia di formazione universitaria per via telematica ed i contenuti del Decreto MIUR 1171/19 vanno nella giusta direzione. Non è nostra intenzione negare una loro intrinseca validità alle metodologie didattiche erogate a distanza, le quali possono svolgere funzione certamente utile Riteniamo tuttavia che sia indispensabile una puntuale regolazione in tale ambito.
Conseguire un titolo universitario con modalità esclusivamente o prevalentemente telematiche non risulta infatti compatibile con le esigenze e gli obiettivi di una formazione finalizzata allo svolgimento di una professione sanitaria e sociosanitaria.
La necessità dell’acquisizione di un mix di competenze, di esperienze, di saper fare, escludono che la modalità telematica possa costituire il medium e l’ambiente formativo privilegiato.
Chiediamo quindi che la normativa tenga in debito conto in modo omogeneo e senza ambiguità la salvaguardia delle esigenze formative dei futuri professionisti della salute. Per i motivi sinteticamente espressi chiediamo di licenziare il testo del Decreto considerandolo un primo importante passo per una formazione sempre meglio orientata ad affrontare i bisogni di salute insieme a quelli sociali”.