La Comunità professionale ha oggettivo interesse ad avere un Ordine:
efficace nella sua azione,
efficiente nei suoi percorsi,
trasparente nei suoi atti.
Questo comporta un adeguamento e rafforzamento della struttura organizzativa, logistica ed amministrativa del Consiglio Nazionale, in modo da avere adeguato supporto all’azione politico istituzionale dell’Ordine e una corretta articolazione tra il livello tecnico-amministrativo e politico-istituzionale, principio cardine della buona amministrazione.
Comporta anche l’adozione, nel rispetto dei rispettivi ruoli, della massima collaborazione, sinergie ed economie di scala tra livello nazionale e livelli territoriali, in particolare per la gestione dei processi gestionali, informativi e amministrativi riguardanti l’Albo, l’acquisto di prodotti e servizi di interesse generale, l’erogazione di attività formative, l’organizzazione di momenti promozionali per la professione (es. Giornata Nazionale della Psicologia), la promozione e condivisione di dati, il pieno rispetto delle norme sulla trasparenza e la buona gestione.
E’ infatti evidente il vantaggio di avere una “rete” di condivisione di quegli aspetti e servizi che riguardano tutta la Comunità e che in alcuni casi risultano obbligati dalla normativa (gestione dell’Albo) mentre in altri dalla esigenza di perseguire il massimo rapporto tra costi e benefici nelle attività ordinistiche.
Questo può altresì ridurre il divario tra regioni (e province) grandi, medie e piccole, che già in parte è compensato – ma solo dal punto di vista economico – dal contributo di solidarietà e può evitare di utilizzare l’aumento della quota di iscrizione per mantenere e raggiungere gli standard dei quali abbiamo bisogno per una azione efficace al servizio della professione. In questa ottica solidaristica appare utile porre attenzione agli iscritti che appartengono a minoranze linguistiche ed operano in quei contesti (in dieser Perspektive der Solidarität ist es sinnvoll, auf Mitglieder zu achten, die sprachlichen Minderheiten angehören und in diesen Kontexten arbeiten).
Questa logica collaborativa e sinergica risulta inoltre necessaria per la costituzione di una banca dati centrale sulla deontologia e le azioni di tutela della professione, fondamentale per disporre di un quadro di riferimento ed informazione utile all’attività dei Consigli territoriali e dell’Osservatorio nazionale.
Appare inoltre necessario:
- Una articolazione interna al consiglio nazionale (Commissioni, GdL, altri organismi) che consenta la massima efficienza e trasparenza nella attribuzione dei compiti ed obiettivi, rispetto dei tempi assegnati, il massimo raccordo tra i diversi soggetti operanti e tra tutti questi, l’esecutivo ed il consiglio.
- Una revisione ed omogeneizzazione dei regolamenti interni, sia per il migliore funzionamento del consiglio nazionale che per supportare i consigli territoriali;
- Il potenziamento di strumenti finalizzati alla produzione, disponibilità e diffusione (ove opportuna) di dati puntuali e affidabili relativi alle evidenze scientifiche, alla situazione della professione, alle iniziative politiche, legislative e normative concernenti tematiche di interesse professionale, alla presenza della professione nei media.
- La valorizzazione del ruolo strategico che può avere il Centro Studi a supporto di quanto al punto precedente, delle attività ordinistiche in generale e dell’intera Comunità professionale. Si pensi in particolare alla rilevazione delle problematiche di interesse psicologico nella popolazione e loro livello di soddisfacimento (diritto alla salute psicologica dei cittadini), diffusione delle buone prassi, aggiornamento professionale, supporto alle società scientifiche, partecipazione ad attività ed iniziative sinergiche con altri soggetti su bandi e progetti di innovazione e promozione.
- Il coinvolgimento, in forme opportune ed efficienti, di competenze interne ed esterne alla comunità professionale utili all’azione complessiva dell’Ordine volta alla visibilità della professione, alla comunicazione, al produrre e “fare” cultura su temi di peculiare rilevanza per la professione e la società.
- Supportare nelle forme possibili e opportune (servizi, economie di scala, assistenza mirata) gli Ordini meno numerosi per metterli nelle condizioni di svolgere le loro attività ed erogare servizi in modo omogeneo agli altri.
- Una efficace politica sulla parità di genere, che parta dalle azioni del CPO, per promuovere pari opportunità e sensibilità ai temi di genere nella professione psicologica ed una politica attiva sul tema nelle professioni in generale e nella società.
- La promozione della “psicologia di genere” nella ricerca e nei campi applicativi, anche attraverso la collaborazione alle politiche di implementazione di attenzione e specificità di genere nelle attività per la salute.
- Una azione volta a garantire la tutela del cittadino nelle prestazioni ed interventi psicologici a distanza, sviluppando l’applicazione delle linee guida ed il loro costante aggiornamento, ogni opportuna attività di formazione e controllo, nonché la riconoscibilità degli psicologi in questo campo (es. bollino identificativo).
Nel complesso si tratta di mettere l’Ordine nelle condizioni di svolgere appieno il ruolo di ente sussidiario dello Stato che gli è stato assegnato dalla legge 3/2018, e che comporta una ben diversa funzione, collaborazione e responsabilità tra l’amministrazione dello Stato (Ministero della Salute e altri Ministeri) e il Consiglio Nazionale.
E’ fondamentale una collaborazione con le Società Scientifiche, per valorizzarne il ruolo e per costruire sinergie utili ai diversi livelli (mondo scientifico-professionale, formazione, definizione di standard, linee guida ed indicazioni di buone prassi). La Consulta delle Società Scientifiche rappresenta in questo senso uno strumento potenzialmente valido e da utilizzare al meglio per consentire la migliore presenza della professione nei contesti istituzionali (Ministeri, Istituto Superiore di Sanità, ecc.).
L’Ordine ha il mandato normativo di tutelare il cittadino nel campo della salute sia mediante la verifica di requisiti che riguardano l’esercizio della professione, sia mediante ogni opportuna azione istituzionale e legale contro l’abusivismo. Questa missione deve essere svolta in modo proattivo e non solo reattivo e, nel rispetto del ruolo peculiare dei consigli territoriali, con l’adozione di ogni opportuna sinergia tra il livello nazionale e locale, sia a livello interno che a livello di informazione utile al cittadino. In questo ambito vanno adottate tutte le opportune iniziative per contrastare – in piena sinergia con il Ministero della Salute e le altre Professioni sanitarie – un utilizzo improprio della legge 4/2013 (“professioni non organizzate”) per creare profili (es. counselor) che si sovrappongono con le attività tipiche o riservate della professione psicologica.
Per conseguire le finalità esposte appare necessaria una adeguata capacità di rappresentazione ed interlocuzione con le Istituzioni (Governo, Parlamento, Conferenza delle Regioni e ogni altro soggetto interessato), con la politica, l’associazionismo, le rappresentanze dei cittadini e degli utenti, le organizzazioni, le istanze rappresentative della società civile.
Va altresì rafforzato e strutturato il percorso avviato di confronto e collaborazione con le altre professioni, a cominciare da quelle sanitarie (vedi CUP e Consulta delle professioni sanitarie). In particolare nell’ambito del coordinamento delle professioni sanitarie va seguito l’iter già avviato per la definizione dei decreti attuativi della legge 3/2018, ivi comprese le modalità per l’espressione del voto per la elezione delle rappresentanze ordinistiche. Questo aspetto risulta di particolare interesse per la professione al fine di superare le attuali problematiche normative derivate dalle innovazioni introdotte dalla stessa legge 3 e non seguite dal puntuale e complessivo adeguamento della normativa rimasta vigente e per l’adozione di procedure adeguate ed omogenee tra tutte le professioni.
Una considerazione finale riguarda la capacità di confronto e collaborazione interna. La comunità professionale ha bisogno di unire le forze per conseguire obiettivi fondamentali, affrontare le sfide che abbiamo di fronte e cogliere le grandi opportunità.
Divisi saremo penalizzati e poco credibili, pertanto è fondamentale non attardarsi su conflitti e contrapposizioni di carattere tattico e strumentale: come ha ben detto il presidente della Repubblica nell’incontro con le autorità e le professioni del 18 dicembre: chi ha responsabilità politiche ed istituzionali non può perseguire solo il consenso di parte a scapito del bene comune, agitando ed amplificando i problemi anziché concorrere alla loro soluzione, sottraendosi al confronto di merito sulle cose, demonizzando l’interlocutore trattandolo da nemico.
Non è di questo che la comunità degli psicologi ha bisogno. Per favorire questo processo di crescita a tutti i livelli occorre rispetto, chiarezza ed il creare il clima e le condizioni perché questo avvenga: questo è l’impegno e l’invito di chi ha sottoscritto questo documento. Che ci auguriamo trovi ascolto, adesione e responsabilità in tutti.
E’ evidente che l’Ordine rappresenta la massima e generale rappresentanza della Comunità professionale, che tuttavia annovera importanti protagonisti che svolgono ruolo diversi e peculiari: la Cassa di Previdenza ENPAP, il Sindacato AUPI, l’Università. E’ fondamentale la collaborazione e la costruzione di sinergie per gli obiettivi comuni e con questo fine si muoverà il consiglio nazionale nell’interesse esclusivo della professione e dei cittadini.
Stati Generali della Professione Psicologica. Ci si prefigge di attivare un percorso culturale, scientifico, professionale ed organizzativo per giungere agli Stati Generali della Professione in occasione del 50° anniversario della istituzione dei corsi di laurea in Psicologia in Italia.
Gli obiettivi sono: sintetizzare lo stato dell’arte e le nuove prospettive delineate nel presente documento, coinvolgere nelle forme opportune la Comunità professionale nelle sue diverse articolazioni, confrontarsi con i soggetti istituzionali e culturali della società, le rappresentanze dei cittadini e degli stakeholder, valorizzare e veicolare la nuova figura del professionista psicologo.
Un Mondo ed una Salute sostenibile. L’Ordine si riconosce nei principi e nelle finalità dell’AGENDA 2030 per lo Sviluppo Sostenibile promosso dall’ONU. L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone e il pianeta che si articola in 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) nell’ambito di un grande programma d’azione per un totale di 169 ‘target’ o traguardi. Tra gli obiettivi ci sono temi particolarmente vicini alla professione come salute e benessere, parità di genere, riduzione delle disuguaglianze, città e comunità sostenibili.
Per questo fine l’Ordine promuoverà ogni opportuna azione, ivi compresa la collaborazione con l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile.