Il presidente dell’Ordine degli psicologi del Lazio, contravvenendo al ruolo istituzionale che svolge, e ignorando il principio deontologico della buona colleganza, ha pubblicato un post estremamente offensivo, non tanto del presidente del CNOP, ma di tutti gli psicologi, poiché insinua, senza averne alcuna prova, una sorta di collusione con i counsellors. Infatti, non si è ben capito, né il presidente dell’Ordine del Lazio lo ha prospettato, quale interesse possa avere il CNOP nel non tutelare la professione di psicologo, che rappresenta in tutto il paese!! Riteniamo che il legittimo diritto di critica, che deve essere garantito a tutti, non può travalicare nell’insulto e nel dileggio degli altri. Anzi, proprio gli psicologi, professionisti dell’ascolto e della relazione, devono per primi essere portatori della cultura positiva del confronto e della mediazione. Nel merito delle fakenews riportate in questo post, il CNOP nel corso degli anni ha: impugnato al TAR Lazio la registrazione di Assocounseling presso il MISE senza il voto favorevole dei tre presidenti afferenti ad AP; ha impugnato – e vinto – nei i TAR tutti i concorsi per counsellor presso le aziende sanitarie; ha manifestato chiaramente presso UNI il proprio parere di contrarietà alla normazione della figura di counsellor; ha deliberato la chiusura del tavolo UNI sul counsellor; ha ribadito a Luglio di quest’anno al Ministero della Salute la chiusura del predetto tavolo. Tutto il resto è inutile e sterile polemica!