Care Colleghe e cari Colleghi,
in questi ultimi giorni del 2023 non vogliamo fare un bilancio esaustivo dei tanti temi di lavoro e di impegno, peraltro già oggetto di comunicati e newsletter, ma una sintetica riflessione su alcuni nodi di fondo per accompagnare gli auguri per il nuovo anno.
Si chiude un anno caratterizzato da diversi motivi di preoccupazione a livello generale, il permanere della guerra sul suolo europeo, l’accendersi del conflitto in Medio Oriente, i segnali crescenti di un’emergenza climatica che richiede un cambiamento di rotta.
Nel nostro Paese ci sono diversi problemi, l’elenco sarebbe lungo, ma uno ne vogliamo ricordare, quello della violenza sulle donne che si ripete con ritmi implacabili e che, con l’uccisione di Giulia Cecchettin, ha suscitato livelli di partecipazione e sdegno mai prima registrati, che si spera possano segnare uno spartiacque nel modo di vivere e gestire questa tematica.
Un recente sondaggio ci dice che, pensando ai prossimi mesi, quasi un italiano su due si dichiara pessimista, mentre solo uno su tre è ottimista. Dati che si sommano a quelli del disagio psicologico nella popolazione e del malessere e smarrimento tra i giovani, sempre più inascoltati nei più autentici bisogni che esprimono e nelle richieste di aiuto che formulano.
Ma non possiamo soffermarci solo sugli aspetti negativi. Le scienze psicologiche ci insegnano a guardare la realtà nel suo insieme, a cercare gli elementi che consentono approcci positivi e costruttivi. Proprio perché il nostro lavoro ci porta a valorizzare le risorse anche nelle situazioni più difficili sappiamo che ogni realtà e fatta di punti di forza oltre che di debolezza e che l’accettazione consapevole è il punto di partenza per modificare questo equilibrio.
La pandemia ha contribuito ad amplificare e reso più evidenti le forme di disagio, alimentate dalle trasformazioni del contesto sociale, ma ha anche contribuito al cambiamento del rapporto delle persone e della società con la dimensione psicologica.
Sempre più le persone danno importanza al benessere della psiche e lo associano alla qualità della vita, delle relazioni e degli affetti, alle possibilità di autorealizzazione, alla soddisfazione del lavoro, alla salute, all’efficacia delle cure, alla capacità di fronteggiare le crisi, di superare le difficoltà.
E sempre più guardano con fiducia alla professione psicologica e ad essa si rivolgono, non solo per affrontare crisi e disturbi ma anche per conoscersi e migliorarsi. Le indagini promosse dal CNOP, l’attenzione crescente dei media, ma anche i dati del fatturato di categoria e dell’andamento del reddito medio dei professionisti ci testimoniano un trend significativo di crescita che mai si era registrato. Secondo ProntoPro, marketplace per i servizi professionali leader in Italia, la ricerca dello psicologo si conferma per il secondo anno consecutivo come la necessità più sentita dagli italiani.
Aumentare la considerazione, il ruolo e l’immagine sociale della professione era ed è un obiettivo del CNOP, che ha avuto negli Stati Generali della Professione (giugno 2023) un suo momento emblematico.
Accanto a questo, altro obiettivo è quello di dare ai cittadini la possibilità crescente di un aiuto psicologico pubblico.
Una quota consistente di popolazione (5 milioni secondo una indagine Ist. Piepoli per CNOP, 2023) non può ricevere l’aiuto di cui ha bisogno per mancanza di risorse economiche e carenza di psicologia pubblica.
L’istituzione dello psicologo di assistenza primaria, il potenziamento dei servizi psicologici nelle ASL e negli Ospedali, l’aumento di psicologi nei servizi sociali, negli istituti previdenziali e nel mondo del lavoro, l’attivazione della psicologia scolastica, l’aumento del bonus e la sua evoluzione come forma di psicoterapia convenzionata, sono i capisaldi della costruzione di una rete pubblica della Psicologia in grado di affiancare la rete dei liberi professionisti e di collaborare attivamente con questa.
La Giornata Nazionale della Psicologia 2023 sul tema “Equità per i bisogni psicologici” è stata una occasione significativa di questa strategia.
È evidente che questi obiettivi, questo posizionamento, comportano anche oneri e responsabilità. Dobbiamo in tutte le sedi dimostrare di essere consapevoli e pronti ad affrontare queste sfide, ad assumerci il ruolo crescente e centrale che rivendichiamo. Le modifiche al Codice Deontologico per renderlo più adeguato al presente, approvate dal referendum, vanno in questa direzione.
Non c’è crescita, in un individuo così come in una Comunità, senza evoluzione, conoscenza e aumento di consapevolezza. E questo è l’augurio che ci dobbiamo fare come Comunità professionale per l’anno che viene.
Anno nel quale ricorderemo il 35° anniversario della legge 56/89, confrontandoci sui temi emersi dall’indagine sulla Comunità professionale (Monitor 2023) e lavorando su molte tematiche, come la tutela della professione, la formazione, l’equo compenso, la parità di genere e la prevenzione della violenza, la psicologia nel sistema giustizia e nello sport, nei temi del clima, il nuovo regolamento elettorale, solo per citarne alcune.
Per tutte/i coloro che appartengono a questa Comunità l’augurio del CNOP è quello di un anno positivo e sereno nel lavoro e nella vita. Per ciascuna/o di voi e per i vostri cari buon 2024!
L’Esecutivo Nazionale
David Lazzari, Laura Parolin, Angela Quaquero, Roberto Calvani