02 novembre 2021 – Un documento congiunto sui comportamenti antiscientifici rispetto alla pandemia da SARS-CoV-2.
Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi ha aderito in modo unanime al documento che, nel sottolineare il valore della scienza come riferimento comune delle professioni che si occupano di salute, stigmatizza il comportamento di quei professionisti che utilizzano i social media o altri canali comunicativi per divulgare ideologie antiscientifiche, intervenendo senza adeguata cognizione di causa in merito alle evidenze finiscono col minare la credibilità e l’immagine di tutta la comunità professionale.
Le Federazioni ed i Consigli Nazionali evidenziano il conflitto deontologico quando il professionista sanitario non orienta il suo agire al bene della persona, della famiglia e della collettività, soprattutto se riferito a soggetti fragili; non promuove la cultura della salute, basata sulle evidenze scientifiche; non riconosce il valore della ricerca scientifica e della sperimentazione accreditata; nella comunicazione non agisce con sobrietà, correttezza, rispetto, trasparenza e veridicità; non tutela il decoro personale e non salvaguarda il prestigio della professione e della comunità scientifica.