10 marzo 2021 – La pandemia ha accelerato il processo per una implementazione del voto telematico. Il tema è trovare l’equilibrio giuridico-normativo e le soluzioni tecniche idonee a garantire la segretezza del voto individuale e la trasparenza delle operazioni.
Il processo di implementazione e regolamentazione di tale modalità, non può, evidentemente seguire i sistemi utilizzati per l’espressione del voto di enti, società e organizzazioni private.
L’Ordine degli Psicologi, al pari di tutti gli altri Ordini e Federazioni delle professioni regolamentate dalla legge n.3/2018, sono enti sussidiari dello Stato. Ciò significa che le tutele relative alla segretezza del voto, alla assoluta trasparenza di tutte le operazioni, alla possibilità di accesso agli organi vigilanti deve essere totale. Non esistono e non possono essere percorse scorciatoie semplicistiche.
Già la legge 3 del 2018 ha introdotto la possibilità del voto telematico per le elezioni ordinistiche delle professioni sanitarie, mentre il Decreto Ristori dell’ottobre 2020 ha introdotto tale possibilità per gli Ordini posti la vigilanza del Ministero della Giustizia.
Il CNOP si è già espresso sulla necessità complessiva di rivedere la normativa elettorale del nostro Ordine, alla luce della necessità di superare quelle norme anacronistiche del DPR 221/2015 rese non più valide dalla successiva evoluzione normativa, e sulla necessità di adottare una idonea regolamentazione per il voto telematico.
È indispensabile arrivare ad una sistematizzazione degli aspetti giuridici regolamentari che allo stato attuale coinvolgono la legge n. 56/89, la legge n. 3/2018, il Decreto ristori e il DPR 221/2005. A tal fine sono stati presi opportuni contatti con gli altri Ordini e con il Ministero vigilante e con gli altri Ordini e Federazioni di cui alla legge n.3, per verificare le soluzioni già adottate ed arrivare alla definizione di una regolamentazione che consenta al nostro Ordine di assumere questo tipo di soluzione.